Il Centro Editoriale Dehoniano ha comunicato la chiusura, al termine del 2015, de "Il Regno" – una rivista che, a partire dal Vaticano II, è stata tra le voci più autorevoli e indipendenti nel panorama del cattolicesimo europeo. Le ragioni che hanno portato a questa sofferta, ma inevitabile, scelta sono note ben oltre il mondo cattolico dell’informazione: mutamento del comparto dei media, restrizione del bacino dei lettori, peso della crisi economica e finanziaria in corso, problemi e costi legati alla distribuzione postale. Se certo si tratta della vicenda di un piccolo mondo, quello cattolico, in un Paese ormai liminale rispetto alla configurazione culturale e socio-politica del contemporaneo, l’Italia, in essa si rivela un problema di ben più ampia portata: quello dell’intreccio fra cultura, informazione, analisi e trasformazioni profonde di quello che resta dell’uomo europeo.
Anche rimanendo nel suo piccolo, non si tratta di un passaggio indolore. "Il Regno" è stato tra i protagonisti maggiori della creazione di un’opinione pubblica nella Chiesa cattolica, tessendo la trama di uno spazio libero all’interno della fedeltà storica al Vangelo quale cardine della vita ecclesiale. Alternativo, senza essere snob; dialettico, senza essere polemico; fedele al Vaticano II, senza essere nostalgico. In questo ha svolto una funzione fondamentale nel dare forma all’interlocuzione fra la società civile italiana e il cattolicesimo.
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