lunedì 2 maggio 2016

"Se tu conoscessi il dono di Dio" (Gv 4, 10)

Nel capitolo 4 del vangelo secondo Giovanni si narra dell'incontro
avvenuto tra Gesù e una donna samaritana nei pressi della regione di Sicàr dove si trovava il famoso pozzo di Giacobbe. Un incontro dai toni assai interessanti, in quanto Gesù mostra di non essere prigioniero di una certa mentalità presente al suo tempo: egli si mette ad intessere un dialogo con una donna, per giunta samaritana. I Giudei non consideravano affatto le donne, peggio ancora i samaritani, i quali erano da loro emarginati poichè non adoravano Dio a Gerusalemme ma sul monte Garizim, seguivano un altro candelario rituale...
La donna, nel racconto giovanneo, sta accanto al pozzo a prendere dell'acqua. Gesù ha sete e si avvicina al pozzo per bere. Iniziano a dialogare e lui parla a lei del "dono di Dio". 
Cosa è questo dono di Dio?
Precedentemente Giovanni ha raccontato di un altro incontro, avvenuto di notte, tra Gesù e il fariseo Nicodemo (cfr. Gv 3). Mentre i due dialogano Gesù mostra a Nicodemo quale sia il grande dono che Dio vuole fare agli uomini con la sua venuta:
- il suo amore
- la vita eterna
- la salvezza
- la fiducia
Nel racconto dell'incontro con la samaritana al pozzo, il dono viene  a concidere con Gesù stesso. Egli, infatti, non ha nessun cestello per cogliere l'acqua, dato che è proprio lui l'acqua viva , è lui la sorgente e la fonte di ogni dono.
Il dono di Dio è l'amore (lo Spirito Santo nella economia trinitaria), un dono vero, gratis dato, che non si può acquisire se non con il coraggio di aver fiducia di Dio e degli altri. Un dono che non ha prezzo, non può essere comperato come voleva fare Simone il mago nel racconto di Atti 8: nè comperato, nè venduto!!!
Ma nel racconto di Gv 4 il dono di Dio di cui parla Gesù e che è Gesù stesso va ad essere messo a relazione dall'autore con l'amore della samaritana. Questa donna non ha pregiudizi, si fida di Gesù, accoglie la sua rivelazione di essere il Messia, non lo schernisce, non gli volta le spalle. Questa donna ha sete della verità, coltiva in sè il desiderio di amare e di essere amata in maniera forte. Lei ha vissuto l'esperienza del fallimento dell'amore (si trova alla quinta relazione amorosa), esclusa dalla vita sociale di ogni giorno eppure in lei non vince la rassegnazione. E Gesù la provoca proprio sull'amore.
In un recente romanzo di Massimo Bisotti intitolato La luna blu ho letto dei passi interessanti che volevo condividere con voi, cari lettori, a conclusione di questi miei pensieri:


a) «L’amore non è implicito. Può nutrirsi di riservatezza, ma ha fame di verità. E la verità ama cantare ed essere ascoltata. È preferibile stonare e riallineare i toni che vestire le emozioni in maschera senza comunicazione»;
b) «Siamo un controsenso, viviamo controtempo, andiamo contromano, ci mettiamo controvento, ci prendiamo in contropiede. Ma Controcuore non possiamo andare»;
c) «L’Amore è un luogo vero e proprio che racchiude tutti i nostri altri luoghi interiori, è un modo di abitare la vita»;
d) «Star bene non è amare. L’amore, se lo senti, ti prende tutto o non ti prende nulla. E se te lo fai andare bene è un quasi amore, ma non è amore. Puoi fingere di amare ma non puoi convincerlo, l’amore».

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