«Ogni dono buono e ogni dono perfetto è dall’alto, e
discende dal Padre delle luci, nel quale non c’è alterazione o ombra di
cambiamento» (Giacomo 1, 17). Egli, di sua volontà, ci ha generati tramite
parola di verità affinché noi potessimo essere una primizia delle sue creature.
Per questo, miei cari fratelli, ogni uomo sia svelto a udire, lento a parlare,
lento all’ira; dato che l’ira di un uomo non ha niente a che fare con ciò che è
giusto davanti a Dio. Perciò deponete ogni lordura e ogni rimasuglio di
cattiveria, ed accogliete con docilità la parola che è stata impiantata in voi e
che ha la potenza di rendere beate le vostre anime.
Queste parole sono così comprensibili, così
innocenti; ed allora bisogna chiedersi quanti furono quelli che le hanno
veramente comprese, che compresero che esse erano monete da esposizione, da
ammirare più di tutti i tesori del mondo, ma anche il contante da usare nei
rapporti quotidiani della vita. Per cui ti preghiamo — o Dio! — di creare a
coloro che finora non hanno prestato attenzione ad esse orecchi propensi ad
accoglierle; di guarire con la comprensione della parola i cuori inclini al
fraintendimento quando si tratta di comprendere la parola; di piegare sotto
l’obbedienza alla parola di salvezza il pensiero che si sta smarrendo; di dare
all’anima angosciata la franchezza per osare di comprendere la parola; di far sì
che coloro che l’hanno compresa siano beati e sempre più beati con il
comprenderla sempre di nuovo. Amen.
di Søren Kierkegaard
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