Riporto l'intervista fatta allo scrittore Michael Davide Semeraro da parte del giornalista Arnaldo Casali oggi pomeriggio presso la libreria Paoline di Terni in occasione della presentazione del suo libro Etty Hillesum: umanità radicata in Dio, Paoline, Milano 2013.
Casali:
primo
sentimento curiosità…poi guardando la vita mi è sembrata una donna molto
emancipata. Molto apprezzata dalla Chiesa anche se non ho visto in lei né
conversione né risentimento per ciò che ha fatto. Una spiritualità della
ricerca interiore, molto individualista che fino vent’anni fa stata definita new age. Quello di Etty è un libro che
ti cambia e che produce una crescita interiore in chi legge. Etty sembra una
amica che ti dà dei consigli. Ricerca dell’Assoluto e fame di vita e
dell’umanità caratterizzano il suo percorso. Come è possibile allora che la
Chiesa l’abbia tanto apprezzata?
Semeraro:
Etty Hillesum è un personaggio particolare. Il suo Diario a differenza di
Frank, Weil… è stato chiuso in un cassetto fino al 1981. 11 quaderni giudicati
non interessanti. Il suo percorso, brevissimo (2 anni), è profetico: una
ragazza molto emancipata, fin troppo emancipata secondo le sue amiche, molto
più prossima alla nostra sensibilità postmoderna che all’epoca a lei coeva. Etty
Hillesum capovolge i fattori: è l’esperienza di trascendenza ad averla portata
alla conversione morale (ma non alla morale!!!). Dalla bulimia (quello che
mi piace me lo prendo) e dalla costipazione sui propri dolori e desideri
all’essere una donna totalmente aperta agli altri fino alla scelta di morire
(cosa che gli ebrei non lo hanno mai perdonato a lei). Etty Hillesum è la
grande scommessa di un cammino spirituale che inglobi la complessità e la
ambiguità (cfr. Thomas Merton). Lo spirito può animare anche una
antropologia difettosa (modernità assoluta di questo personaggio!!!). Lei
ci è vicina per aver accolto la drammaticità della sua struttura umana più
l’inferno nazista. La sua esperienza ha un livello di compatibilità
cristologica che raramente troviamo nei cristiani canonizzati. Basti pensare al
perdono per il nemico: è riuscita a metabolizzare il problema del male senza
scadere nella violenza. Non c’è nessun male attorno a noi che possa essere
assolutizzato.
Casali:
la Hillesum e la Stein…
Semeraro:
si sono incontrate a Westerbork insieme alla sorella della Stein Rose e si
intrattennero a parlare della loro infanzia. Sono morti in campo di sterminio
il 75% degli ebrei olandesi. Etty vede le monache umiliate e private del loro
abito ma rimane molto impressionata dalla loro calma…sembra che non abbiano mai
lasciato il loro chiostro. Etty faceva parte del Consiglio ebraico poiché
secondo la Gestapo il lavoro sporco con gli ebrei lo dovevano fare gli stessi
ebrei. Ogni ebreo aveva diritto ad un solo zaino per partire (generalmente il
mercoledì) ed infatti Etty si assilla nel domandarsi cosa mettere in questo
zaino. Lei è cosciente dello sterminio ma non smette di pensare al dopo.
Casali:
cosa ha vissuto il nazista per divenire così? Questa è la domanda che lei si
pone dinanzi all’atroce spettacolo che vede.
Semeraro:
il
male ha il potere di farci girare intorno al male, divenendo preda del male (se
ho un mal di denti divento un dente). Hitler non è il male ma secondo lei la
maschera di turno del male. Lei non identifica il male con l’esperienza del
male. Il male è una diminuzione del bene; lei vuole contestualizzare il
male aumentando il bene. Etty cerca di stare dove la situazione la pone e di
starci al meglio mettendoci del suo. Etty non identifica il male patito con
il male assoluto.
Casali:
ad Auschwitz ciò che veniva tolta era la dignità della persona…dove l’ha preso
questo amore per tutti?
Semeraro:
per Etty la questione della fede è una questione di pozzo e non di cisterna,
come invece fa il catechismo. Devi scavare fino a che non trovi l’acqua dentro
di te e non devi importarla da fuori. Quella di Etty è una esperienza molto
personale senza essere individualistica, tanto che manifesta una grande
apertura all’altro. Quando i suoi amici organizzano un finto rapimento per
portarla in Inghilterra lei rifiuta poiché afferma che la sua vita non vale più
degli altri (la Stein ha cercato invece di salvarsi sapendo di essere una
grande filosofa). La propria unicità non deve superare le unicità degli
altri. L’unica esperienza di unità interiore è scavare e così di unità con
gli altri, poiché prima o poi ci incontreremo. Restringe la spazialità per
guadagnare in profodità e, quindi, in condivisione con tutti.
Casali:
come Pasolini…
Semeraro:
sono personaggi che hanno saputo portare a compimento il loro percorso. Queste
persone hanno avuto dei cammini in cui si sono fracassati e sgualciti e dai
quali tutti però in seguito hanno potuto goderne in seguito. Il nazismo ha
fatto sembrare che non ci fosse pericolo in quello che stava avvenendo…ha preso
tutti alla sprovvista!
Casali:
Etty
ci richiama alla responsabilità. La vita è bella…
Semeraro:
…anche se non la sperimento come tale, come è stato per Etty Hillesum.
Etty Hillesum è la negazione del primato della
morale sulla mistica e noi siamo il frutto di questi qui.
Chiedo
io:
Quale
è il nuovo senso che la Hillesum vuole dare alle cose?
-
Il primo dovere per Etty è trasmettere
che il male non ha vinto. È partita cantando per il campo di sterminio. Si deve
trasmettere la luce e non il dolore vissuto…vorrei essere un balsamo per molte
ferire. Con il male si scherza poiché prendere sul serio il male è già farlo
vincere (ironia).
L’esperienza
dell’inginocchiarsi…
-
L’inginocchiarsi in bagno. Lei fa
l’esperienza fisica di poter entrare in contatto con lo spirito.
L’inginocchiarsi è tutta la preghiera credendo che attraverso la terra si possa
far esperienza dell’azione di Dio. La preghiera è il mezzo del contatto con la
propria interiorità per non lasciarsi coinvolgere dal reale senza negare quello
che sta avvenendo. La mia vita non è inutile ma irrilevante rispetto a
ciò di cui facciamo parte ma di cui non siamo il centro.
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