La filosofia prima o
metafisica è quella parte della filosofia che si occupa del problema dei
fondamenti dell’essere. In questo modo questa disciplina si interessa delle
cause e dei principi primi. Tutte le scienze, infatti, indagano intorno a delle
cause specifiche, mentre la metafisica si occupa della struttura causale della
realtà. Questa spiegazione per cause permette alla filosofia prima di
concludere che la realtà è razionale, in quanto spiegabile a partire dalle
cause e non da elementi ad essa estranei. A differenza delle altre scienze,
allora, la metafisica non si interessa di studiare un essere particolare, ma si
pone la domanda circa l’esistenza di un essere generico, un essere in quanto
essere. Aristotele, per esempio, riprende il problema parmenideo intorno
all’essere, dichiarandone
l’inconsistenza. Oltre a ciò è sua materia di indagine anche la sostanza
con i suoi vari significati. Aristotele, in questo caso, analizza la sostanza
in quanto forma o essenza e si concentra, in questo modo, soprattutto sul
significato che è più utile alla conoscenza. Inoltre la metafisica studia il
principio primo e il fine ultimo e la sostanza soprasensibile, essendo essa
stessa teologia.
Come ebbe modo di
affermare Aniceto Molinaro, la filosofia prima può essere considerata come la
scienza che studia l’ ‘è’, l’essere della cosa. Uno studio, dunque, veramente
filosofico e che, per il fatto che esso si occupa dell’essere, si identifica proprio
con la metafisica, la quale si attiene all’identità, senza escludere la distinzione,
fra essere e verità. La filosofia, infatti, è l’essere nella espressione della
sua verità[1].
Quindi, ricapitolando,
possiamo giustamente affermare che la metafisica sia una scienza dell’ente in
quanto ente, o in maniera equivalente, dell’ente in quanto essere. Essa studia
l’ente precisamente in ciò che lo determina come ente, in ciò che permette
all’ente di essere propriamente ente. Ossia la metafisica studia l’essere
dell’ente, dato che l’essere è ciò per cui l’ente è ente.
Come dicevamo sopra la
metafisica è quella scienza che si occupa del fondamento dell’ente. E l’essere
è il fondamento dell’ente. Infatti l’essere è il fondamento incondizionato
dell’ente: non possiede condizioni previe, ma condiziona tutto. Per essere
maggiormente precisi, se questa incondizionatezza è immediata, la metafisica
tratterà dell’essere dell’ente, mentre se è assoluta, essa si occuperà
dell’Essere Assoluto, fondamento ultimo dell’essere dell’ente.
La metafisica rimanda
anche alla sfera della totalità, in quanto essa ha proprio come oggetto la
totalità dell’ente a partire dall’essere. In questo modo è inevitabile che la
metafisica, se considera l’ente nel suo essere, debba considerare l’ente nella
sua totalità. Dire ciò significa sottolineare come al di fuori dell’essere non
vi sia che il nulla, che è appunto non-essere. L’essere, che è oggetto della
metafisica, ha come caratteristiche quelle di essere illimitato,
inoltrepassabile ed insuperabile. Come afferma Molinaro, «l’essere è […]
l’orizzonte assoluto, l’apertura totale, e cioè l’unità e la totalità in cui
ogni ente, tutto l’ente, l’ente in quanto tale, consiste. E la metafisica è la
scienza dell’ente in questa sua unità e totalità e, quindi, scienza della
totalità»[2].
Affinché, allora, si
possa parlare di metafisica, si deve intendere una scienza che abbia come
oggetto la totalità, che abbracci l’intero, in quanto studio dell’ente in
quanto ente ed, in particolar modo, dell’essere come fondamento della totalità
dell’ente. In questo modo, tanto è esteso il suo oggetto di studio, tanto deve
estendersi la metafisica, che diviene, così, la scienza totale. Il suo oggetto,
infatti, è la totalità dell’essere e la totalità della scienza.
Se poi il pensiero è
sempre e solo pensiero dell’essere, la totalità dell’essere riguarda la
totalità del pensiero. Vi è metafisica nella misura in cui vi sia il suo
oggetto, l’essere nella sua totalità. Proprio a partire dall’oggetto, di quella
che dicevamo essere la filosofia prima, possiamo capire allora come sia
importante evidenziare la differenza che intercorre tra la metafisica come
scienza e le scienze determinate. Quest’ultime sono appunto determinate, in
quanto si occupano di un determinato settore della realtà e, quindi, la loro
natura è di essere parziali e controvertibili. Sono cioè scienze capaci di
errore, di revisione e di falsificazione. L’oggetto di cui si occupa, invece,
la metafisica, fa sì che la sua scienza sia incontrovertibile, non soggetta
all’errore o ad essere smentita.
Trattando dell’oggetto
di studio della filosofia prima è necessaria un’ulteriore precisazione. Il
fatto che la metafisica sia scienza totale non significa che essa sia una
scienza di tutto, bensì che è la
scienza del tutto. Questo è
importante, poiché non si deve confondere la filosofia prima con il sapere
enciclopedico, intendendo il tutto cioè in modo quantitativo, ossia legato alla
conoscenza determinata di ogni cosa però nella sua determinatezza. Il tutto,
invece, è da intendersi proprio come lo stesso essere, nel quale trova posto
ogni singola determinazione. Per cui studiando il tutto non equivale a dire che
la metafisica sappia ogni singola determinazione.
Per quanto il termine
‘metafisica’ abbia avuto un’origine estrinseca, designando i libri ‘successivi
a quelli di fisica’ (metà tà physikà) nell’ordinamento del corpus aristotelico
operato nel I sec. d.C. da Andronico, esso esprime adeguatamente la natura di
questa scienza, in quanto essa procede al di là della fisica (la prima delle
scienze particolari), per raggiungere il fondamento comune su cui tutte le
scienze particolari si fondano e determinarne l’ordinamento. La denominazione
di ‘filosofia prima’, che è quella data da Aristotele, mostra con chiarezza
questo carattere: la metafisica è prima perché tratta dell’oggetto cui tutte le
scienze particolari si riferiscono, e delinea i principi da cui tutte
discendono. Nell’opera di Aristotele, la concezione della metafisica come
teologia, cioè come scienza dell’essere più alto e perfetto dal quale tutti gli
altri esseri dipendono, si intreccia con quella della metafisica come ontologia,
cioè come scienza che studia i caratteri fondamentali dell’essere in quanto
essere (teoria della sostanza), che nelle sue determinazioni è oggetto di tutte
le altre scienze.
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