martedì 15 marzo 2016

Hilary Putnam: il gigante della logica

È stato uno dei massimi esponenti della logica e della filosofia analitica del secondo dopoguerra il filosofo statunitense Hilary Putnam, morto domenica 13 ad Harvard, all’età di 89 anni. Era professore emerito di logica e di matematica all’università di Harvard, dove ha insegnato dal 1965 al 2000. Tra le sue opere spiccano Realismo e ragione (1983), Mente, linguaggio e realtà (1987), Matematica, materia e metodo (1993). Nel 2011 aveva ricevuto il prestigioso Rolf Scock Prize. Putnam si era laureato in filosofia all’università di Pennsylvania nel 1948 per poi specializzarsi in logica all’università della California a Los Angeles nel 1951. Iniziata la carriera accademica all’università di Princeton (1953-1961), si trasferì poi al Mit di Boston (1961-1965). Nel periodo in cui approdò ad Harvard, si dedicò anche all’impegno politico aderendo a posizioni pacifiste (erano gli anni della guerra in Vietnam) ed entrando a far parte prima del movimento Students for a Democratica Society e poi di un gruppo maoista interno a quello stesso movimento, i Progressive Labor Party. Filosofo dai molteplici interessi, Putnam aveva dedicato la sua attenzione in particolare a questioni di logica, alla filosofia della matematica, del linguaggio e della scienza.

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