LA MISERICORDIA CHE MI CONSEGNA AI FRATELLI
1) MISERICORDIA:
PERCHE’
-
Il cristiano, in quanto essere umano, è
un essere relazionale chiamato a fare della società in cui vive una comunità,
o come ha scritto papa Francesco per la Giornata
Mondiale della Pace nel 2014, «una fraternità mistica, contemplativa, che
sa guardare alla grandezza sacra del prossimo, che sa scoprire Dio in ogni
essere umano, che sa sopportare le molestie del vivere insieme aggrappandosi
all’amore di Dio, che sa aprire il cuore all’amore divino per cercare la
felicità degli altri come la cerca il loro Padre buono».
-
Una comunità in cui vige non la
globalizzazione dell’indifferenza ma quella della solidarietà, nella quale
ognuno si senta chiamato ad essere un artigiano di pace.
-
Abitiamo in una società in cui ci si
sente come degli orfani condannati a vivere soli su una terra che si
mostra sempre più avversa e nella quale aumenta il numero degli anawim, ossia dei poveri, piccoli,
svantaggiati, oppressi, miti e umili, che nel mondo non hanno nulla da
attendersi e che non hanno altro che riporre tutta la loro speranza in Dio o in
un altro assoluto che diviene idolo.
-
L’altro è sacramento di Dio
(Balthasar), è terra sacra, sottolinea papa Francesco, e per questo merita il nostro
affetto e dedizione. Interpella la mia capacità di curare (non
guarire!!!) a tal punto che «se riesco ad aiutare una sola persona a vivere
meglio questo è già sufficiente a giustificare il dono della mia vita […] e il
nostro cuore si riempie di volti e di nomi!»:
§ il
3 luglio 1942 scrive la Hillesum: «stasera avrei dovuto pregare anche per quel
soldato tedesco. Una delle tante uniformi ha ora un volto»;
§ Max
Picard, scrittore svizzero: «Non è senza turbamento che si guarda un volto,
poiché esso esiste innanzitutto per essere guardato da Dio […]. Se non è
circondato d’amore, il volto umano si irrigidisce e l’uomo che l’osserva ha
allora davanti a sé, invece di un vero volto, soltanto la materia senza vita»;
§ papa
Giovanni XXIII salutando i carcerati di Regina Coeli con il suo zucchetto
bianco a mo’ di fazzoletto disse: «Sono venuto, mii avete visto; ho fissato i
miei occhi nei vostri occhi, ho messo il mio cuore vicino al vostro cuore».
-
Scrive Bonhoeffer nel libro Sequela: «Nessuna miseria è troppo
profonda, nessun peccato troppo terribile, perché non vi si applichi
misericordia. Il misericordioso fa dono del proprio onore a chi è caduto nell’ignominia
e se ne fa carico». L’altro è uno «specchio incessantemente presente» in
cui è possibile contemplare se stessi, lo si voglia o meno, sosteneva von
Balthasar; «non ci sono confini tra gli uomini sofferenti» (Etty Hillesum)
2) MISERICORDIA:
COME
-
Lo scienziato russo, morto fucilato in
un bosco di Leningrado dopo la carcerazione nei gulag comunisti delle isole
Solovki, Pavel Florenskij, evidenzia che l’amore non è filantropia, in
quanto quest’ultima è una compassione naturale che non esige la presenza di
Dio;
-
Per Florenskij l’amore è sempre messo in
relazione con Dio: «L’amore per il fratello è assolutamente impossibile
agli sforzi puramente umani, è opera della forza divina. Quando amiamo, amiamo
da Dio e in Dio. Solo chi conosce il Dio Uno e Trino può amare di vero amore».
L’amore è quindi antinomico e reciproco.
-
Come afferma Paolo nella 1 Corinzi
senza l’amore, senza la carità, senza la misericordia tutto il resto non vale
nulla ed è infruttuoso: anche il martirio non ha senso in sé dato che anche
eretici e terroristi hanno i loro martiri!!!
-
Il Catechismo della Chiesa Cattolica
al n. 2447 tratta delle opere di misericordia rifacendosi a Matteo 25 (giudizio
universale) e le pone all’interno della sezione riguardante l’amore per i poveri, incluso all’interno
del paragrafo inerente il commento al settimo comandamento, NON RUBARE:
CORPORALE
|
SPIRITUALE
|
Dar da mangiare agli affamati
|
Consigliare i dubbiosi
|
Dar da bere agli assetati
|
Insegnare agli ignoranti
|
Accogliere gli stranieri
|
Ammonire i peccatori
|
Vestire i nudi
|
Consolare gli afflitti
|
Visitare i malati
|
Perdonare le offese
|
Andare a trovare i carcerati
|
Sopportare le persone moleste
|
Seppellire i morti
|
Pregare per gli altri (vivi e defunti)
|
o
San Benedetto da Norcia nella Regola aggiunge un’altra beatitudine: «Non disperare mai della
misericordia di Dio»;
o
con papa Francesco possiamo aggiungerne una anche noi: “la cura
della casa comune”;
o
sono opere che non tengono conto
della fede religiosa, appartengono all’essere umano in quanto tale, dato
che «l’amore cristiano trascende il cristianesimo» (Balthasar);
o
rendono concreto il volto più bello
dell’amore;
o
sono omissioni del bene e non
azioni contrarie ai comandamenti
o
sono sfide ai nostri mali:
individualismo, calo di fervore, tornaconto personale, prestigio personale,
crisi di identità e ci dicono con Balthasar che non vale la pena occuparsi di altro che dell’essere umano
§ misericordia
> giustizia
·
spezzano cuore duro
·
superano autoreferenzialità
·
superano quadruplice povertà:
o
fisica
o
culturale:
analfabetismo, studio, progetti per il futuro, vita sociale
o
relazionale:
solitudine, perdita di amici o parenti, difficoltà di comunicazione
o
spirituale:
vuoto interiore, mancanza di consolazione e speranza
3) MISERICORDIA:
A CHI
-
Ai poveri in senso lato: non cittadini,
cittadini a metà, avanzi urbani, coloro che abitano le periferie del
nostro cuore (papa Francesco)
-
Al prossimo più che al fratello
(concretezza e vicinanza)
o
Immagine Primo Levi: il nono ebreo
esulta perché lui è salvo mentre viene ucciso il decimo
-
A colui che non ama, che è perduto, al nemico:
o
Rm 5,8: «mentre eravamo ancora
peccatori, Cristo è morto per noi»
o
«Non sfogare i tuoi rancori in un odio
che vuole vendetta su tutte le madri tedesche […]. Se, invece, non dai un
opportuno ricovero al dolore, ma concedi maggior spazio all’odio e ai piani di
vendetta […] allora il dolore non finirà mai in questo mondo ma crescerà
soltanto» (Etty Hillesum)
o
«Lavorare su se stessi per dominare
l’odio e trasformarlo alla lunga persino in amore» (Etty Hillesum)
o
il
nemico:
§ non
può essere amato in quanto nemico (contrario alla carità)
§ rispettato
per la sua natura di essere umano
§ un
amore particolare non è richiesto se non come affetto interiore (pregare per loro)
ü il
perdono in passato era una virtù propria solo dei re
ü Mc
2, 7: «Chi può perdonare i peccati se non Dio solo?»
ü perdonare non è dimenticare
(dimensione storica del perdono: le piaghe del Risorto permangono!!!)
ü perdonare
è sollevare l’altro dalle sue miserie, è sanare, liberare, incoraggiare (ossia
la vita eterna di san Francesco)
4) MISERICORDIA
E GIOIA
-
La misericordia e la gioia hanno la
stessa origine, ossia Dio:
§ Dante
Alighieri, Paradiso, Canto XX:
incontro con Piccarda Donati, la clarissa obbligata a sposarsi infrangendo i
voti, la quale si trova in basso nel Paradiso e gli dice «sono felice perché
Dio vuole che io stia qui»
-
L’esercizio della misericordia procura
gioia, distacco dal denaro, da una vita comoda, dall’essere riveriti dalla
gente, da una vita superficiale e ci rende:
§ evangelizzatori
abitati dallo Spirito Santo
o
con il polmone della preghiera per
intercedere e sostenere (es. Etty Hillesum)
§ evangelizzatori
vicini alla vita della gente
o
fuggire dagli altri è un lento suicidio
§ evangelizzatori
della resurrezione di Cristo
o
Dio non lo si merita ma lo si accoglie e
basta
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