domenica 24 gennaio 2016

Il nome di Dio è misericordia (3)

LA MISERICORDIA CHE MI CONSEGNA AI FRATELLI


1)    MISERICORDIA: PERCHE’

-         Il cristiano, in quanto essere umano, è un essere relazionale chiamato a fare della società in cui vive una comunità, o come ha scritto papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace nel 2014, «una fraternità mistica, contemplativa, che sa guardare alla grandezza sacra del prossimo, che sa scoprire Dio in ogni essere umano, che sa sopportare le molestie del vivere insieme aggrappandosi all’amore di Dio, che sa aprire il cuore all’amore divino per cercare la felicità degli altri come la cerca il loro Padre buono».

-          Una comunità in cui vige non la globalizzazione dell’indifferenza ma quella della solidarietà, nella quale ognuno si senta chiamato ad essere un artigiano di pace.

-          Abitiamo in una società in cui ci si sente come degli orfani condannati a vivere soli su una terra che si mostra sempre più avversa e nella quale aumenta il numero degli anawim, ossia dei poveri, piccoli, svantaggiati, oppressi, miti e umili, che nel mondo non hanno nulla da attendersi e che non hanno altro che riporre tutta la loro speranza in Dio o in un altro assoluto che diviene idolo.

-          L’altro è sacramento di Dio (Balthasar), è terra sacra, sottolinea papa Francesco, e per questo merita il nostro affetto e dedizione. Interpella la mia capacità di curare (non guarire!!!) a tal punto che «se riesco ad aiutare una sola persona a vivere meglio questo è già sufficiente a giustificare il dono della mia vita […] e il nostro cuore si riempie di volti e di nomi!»:

§  il 3 luglio 1942 scrive la Hillesum: «stasera avrei dovuto pregare anche per quel soldato tedesco. Una delle tante uniformi ha ora un volto»;
§  Max Picard, scrittore svizzero: «Non è senza turbamento che si guarda un volto, poiché esso esiste innanzitutto per essere guardato da Dio […]. Se non è circondato d’amore, il volto umano si irrigidisce e l’uomo che l’osserva ha allora davanti a sé, invece di un vero volto, soltanto la materia senza vita»;
§  papa Giovanni XXIII salutando i carcerati di Regina Coeli con il suo zucchetto bianco a mo’ di fazzoletto disse: «Sono venuto, mii avete visto; ho fissato i miei occhi nei vostri occhi, ho messo il mio cuore vicino al vostro cuore».

-         Scrive Bonhoeffer nel libro Sequela: «Nessuna miseria è troppo profonda, nessun peccato troppo terribile, perché non vi si applichi misericordia. Il misericordioso fa dono del proprio onore a chi è caduto nell’ignominia e se ne fa carico». L’altro è uno «specchio incessantemente presente» in cui è possibile contemplare se stessi, lo si voglia o meno, sosteneva von Balthasar; «non ci sono confini tra gli uomini sofferenti» (Etty Hillesum)

2)    MISERICORDIA: COME

-          Lo scienziato russo, morto fucilato in un bosco di Leningrado dopo la carcerazione nei gulag comunisti delle isole Solovki, Pavel Florenskij, evidenzia che l’amore non è filantropia, in quanto quest’ultima è una compassione naturale che non esige la presenza di Dio;

-         Per Florenskij l’amore è sempre messo in relazione con Dio: «L’amore per il fratello è assolutamente impossibile agli sforzi puramente umani, è opera della forza divina. Quando amiamo, amiamo da Dio e in Dio. Solo chi conosce il Dio Uno e Trino può amare di vero amore». L’amore è quindi antinomico e reciproco.

-         Come afferma Paolo nella 1 Corinzi senza l’amore, senza la carità, senza la misericordia tutto il resto non vale nulla ed è infruttuoso: anche il martirio non ha senso in sé dato che anche eretici e terroristi hanno i loro martiri!!!

-         Il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2447 tratta delle opere di misericordia rifacendosi a Matteo 25 (giudizio universale) e le pone all’interno della sezione riguardante l’amore per i poveri, incluso all’interno del paragrafo inerente il commento al settimo comandamento, NON RUBARE:

CORPORALE
SPIRITUALE
Dar da mangiare agli affamati
Consigliare i dubbiosi
Dar da bere agli assetati
Insegnare agli ignoranti
Accogliere gli stranieri
Ammonire i peccatori
Vestire i nudi
Consolare gli afflitti
Visitare i malati
Perdonare le offese
Andare a trovare i carcerati
Sopportare le persone moleste
Seppellire i morti
Pregare per gli altri (vivi e defunti)


o   San Benedetto da Norcia nella Regola aggiunge un’altra beatitudine: «Non disperare mai della misericordia di Dio»;
o   con papa Francesco possiamo aggiungerne una anche noi: “la cura della casa comune”;
o   sono opere che non tengono conto della fede religiosa, appartengono all’essere umano in quanto tale, dato che «l’amore cristiano trascende il cristianesimo» (Balthasar);
o   rendono concreto il volto più bello dell’amore;
o   sono omissioni del bene e non azioni contrarie ai comandamenti
o   sono sfide ai nostri mali: individualismo, calo di fervore, tornaconto personale, prestigio personale, crisi di identità e ci dicono con Balthasar che non vale la pena occuparsi di altro che dell’essere umano
§  misericordia > giustizia
·        spezzano cuore duro
·        superano autoreferenzialità
·        superano quadruplice povertà:
o   fisica
o   culturale: analfabetismo, studio, progetti per il futuro, vita sociale
o   relazionale: solitudine, perdita di amici o parenti, difficoltà di comunicazione
o   spirituale: vuoto interiore, mancanza di consolazione e speranza

3)    MISERICORDIA: A CHI

-         Ai poveri in senso lato: non cittadini, cittadini a metà, avanzi urbani, coloro che abitano le periferie del nostro cuore (papa Francesco)
-         Al prossimo più che al fratello (concretezza e vicinanza)
o   Immagine Primo Levi: il nono ebreo esulta perché lui è salvo mentre viene ucciso il decimo
-         A colui che non ama, che è perduto, al nemico:
o   Rm 5,8: «mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi»
o   «Non sfogare i tuoi rancori in un odio che vuole vendetta su tutte le madri tedesche […]. Se, invece, non dai un opportuno ricovero al dolore, ma concedi maggior spazio all’odio e ai piani di vendetta […] allora il dolore non finirà mai in questo mondo ma crescerà soltanto» (Etty Hillesum)
o   «Lavorare su se stessi per dominare l’odio e trasformarlo alla lunga persino in amore» (Etty Hillesum)
o   il nemico:
§  non può essere amato in quanto nemico (contrario alla carità)
§  rispettato per la sua natura di essere umano
§  un amore particolare non è richiesto se non come affetto interiore (pregare per loro)
ü il perdono in passato era una virtù propria solo dei re
ü Mc 2, 7: «Chi può perdonare i peccati se non Dio solo?»
ü perdonare non è dimenticare (dimensione storica del perdono: le piaghe del Risorto permangono!!!)
ü perdonare è sollevare l’altro dalle sue miserie, è sanare, liberare, incoraggiare (ossia la vita eterna di san Francesco)

  


4)    MISERICORDIA E GIOIA

-         La misericordia e la gioia hanno la stessa origine, ossia Dio:

§  Dante Alighieri, Paradiso, Canto XX: incontro con Piccarda Donati, la clarissa obbligata a sposarsi infrangendo i voti, la quale si trova in basso nel Paradiso e gli dice «sono felice perché Dio vuole che io stia qui»

-         L’esercizio della misericordia procura gioia, distacco dal denaro, da una vita comoda, dall’essere riveriti dalla gente, da una vita superficiale e ci rende:

§  evangelizzatori abitati dallo Spirito Santo
o   con il polmone della preghiera per intercedere e sostenere (es. Etty Hillesum)

§  evangelizzatori vicini alla vita della gente
o   fuggire dagli altri è un lento suicidio

§  evangelizzatori della resurrezione di Cristo
o   Dio non lo si merita ma lo si accoglie e basta

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