Diversità tra il giovane della razionalità e il
giovane della affettività e la società è attenta al primo più che al secondo.
Occorre invece misurare anche l’affettività!!! La civiltà occidentale ha
bisogno di parlare, di raccontare tutto anche quello che non sa. Il linguaggio
e il pensiero non mostra l’affettività.
Razionalità è tutto ciò che nell’intelletto è ben
localizzato e che non è detto che debba identificarsi solo con il principio
logico di identità e di ragion sufficiente. A volte un giovane molto
intelligente non è detto che non trovi difficoltà nel comportamento, che è
guidato soprattutto dai sentimenti.
Distinguere le emozioni dai sentimenti. L’emozione
è una sensazione che si ha a seguito di uno stimolo, terminato il quale anche
l’emozione gradualmente scompare. È qualcosa di acuto provato dinanzi ad un
evento inatteso per esempio e riguarda tutto il corpo. Il sentimento
esprime un legame tra individui. Si avverte la presenza dell’assente, ossia lo
si prava anche in assenza della persona che ci fa vivere quel sentimento. È
come se quella persona l’avessimo interiorizzata (es. amore). Si ha bisogno di
chi non c’è (cfr. Cantico dei cantici).
Il sentimento è un legame che ci aiuta a vivere le incertezze per dare risposta
alle nostre paure. Fa parte del nostro essere come necessità dell’altro.
La presenza dell’assente apre tutto il capitolo del
sacro, del religioso (es. eremita).
Uno dei mondi vissuto dai giovani è il mondo o
meglio i mondi di internet: esso
dà emozioni ma non legami. Il tempo passato davanti a quelle immagini offre
degli stimoli che non generano mai legami. Per questo è necessario aumentare
sempre più lo stimolo per non scadere nelle assuefazioni. Internet non appaga
il bisogno di sicurezza, di appartenenza che è proprio dei sentimenti.
L’affettività è fatta di emozioni e sentimenti ed io
faccio l’elogio dei sentimenti non delle emozioni.
Educare vuol dire allora insegnare a vivere,
“allevare” in un mondo che è nuovo affinché la forza dei giovani non sia
solamente diretta verso il mondo di internet, dove ciò che non piace si clicca
e scompare.
In tutto questo la famiglia deve essere il luogo
dei sentimenti, dove il sentimento si fonda sul bisogno dell’altro.
L’educazione non è qualcosa di decorativo ma è qualcosa di essenziale. La
famiglia deve stabilire legami per educare.
La scuola non è scambiabile con la
famiglia e la famiglia non può pensare di delegare alla
scuola. La scuola stabilisce rapporti di stima, di interesse ma non è la
famiglia. Sono due agenzie educative diverse!!!
Anche la comunità genera legami come essere
parte di un insieme. Nella nostra società domina la “cultura” del nemico,
mentre il sentimento genera la cultura del legame, della benevolenza.
Oggi è un grande problema il rapporto tra
sentimenti e sessualità: quest’ultima viene privata del sentimento per
essere una fonte di stimoli. Il corpo sembra essere ridotto solo a questo e non
diviene più espressione del bisogno di unione e di donazione all’altro. Un
mondo di emozioni è un mondo di commercio. I sentimenti invece costruiscono
una storia, in quanto ogni uomo è una piccola storia, non è qualcosa di fermo.
Fin troppo si è insistito sull’IO, anche nella psicologia, come se l’IO fosse
all’origine di tutto. Invece è il NOI che deve essere messo al centro, in
quanto l’IO dipende anche dalle persone che lo contornano.
Il termine felicità deve essere sostituito da
“gioia”. Nella gioia è possibile una grande varietà di espressioni
dell’uomo. La gioia appartiene alla famiglia, alla coppia, alla comunità. Dire
IO significa dire egoismo, egocentrismo. Vuol dire costruire una società del
potere. Il potere ha bisogno dell’altro per dominare.
Dall’IO al NOI: fragilità. Io sogno un
umanesimo della fragilità dove la caratteristica fondamentale è il comprendere
che ognuno di noi ha dei limiti, dove vi è il mistero (del dolore, del
passaggio dal nulla all’essere). La fragilità è la condizione esistenziale
propria dell’uomo. Afferma Rudolf Otto: “il sacro è una categoria della
mente che percepisce il numinoso, tutti gli uomini percepiscono il sacro e
le religioni sono il tentativo di dare una risposta agli interrogativi umani”.
La razionalità è una modalità importante per dare
risposta alle questioni umane, che però possono aspettare. La scienza deve
saper aspettare, in quanto non risponde ai bisogni primari dell’uomo. Per
questi occorre il legame!!!
La nostra società non parla di futuro ai giovani,
non ha progetti per i giovani. In questo modo la parte dei sentimenti è in
profonda crisi e si parla di “consumo dei sentimenti” utilizzando una
terminologia propria degli anni Sessanta per gli oggetti. Oggi sembra che i
sentimenti debbano esseri buttati via.
La fragilità è una condizione umana e non una
malattia: due fragilità insieme danno forza. L’uomo delle emozioni non
costruisce insieme sicurezze.
Per aiutare i giovani a crescere è quindi necessario
che cambino gli adulti!!!
di Vittorino ANDREOLI
psichiatra
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