giovedì 19 marzo 2015

Media, immagini, sentimenti


Quando scelsi di fare il giornalista mi dissero che dovevo essere una macchina programmata per suscitare emozioni senza però poterne avere. La televisione fornisce immagini che sono stimili ma non sentimenti. È importante quindi insegnare agli allievi a leggere tra le righe e a leggere le immagini. Esse sono costantemente persuasioni.

Non siete voi a guardare la televisione ma la televisione a guardare voi. Basta pensare alla campagna elettorale. Il margine di persuasione durante la campagna elettorale è pari a zero. La persuasione si fa prima. In quei giorni si dà agli elettori solo l’illusione di aver scelto. Come lo si fa? Con l’immagine.

-          Pensiamo alle torri gemelle: dei disperati si buttano giù per non venire bruciati. Non è vero niente. Quell’uomo era semplicemente svenuto per le esalazioni e lo si vede da come era posto il suo corpo nel cadere.

-          Pensiamo al cormorano nero in pozzanghere di petrolio trasmessa durante la guerra in Iraq: è stata una foto rubata dall’affondare di una petroliera.

Non c’è bisogno nemmeno del photoshop basta la frase giusta! Le immagini-shock usate dall’Isis rientrano in questa logica…una guerra combattuta con i mezzi dell’immagine. L’Isis sa bene che il potere di quelle immagini valgono più delle battaglie, suscitano in chi le guarda delle reazioni. Le vittime degli sgozzamenti vengono abituati a sgozzamenti finti finché poi arriva quello vero: il tutto per trasmettere l’immagine di sottomissione. L’immagine è un arma usata dai terroristi.

Siamo dei consumatori e siamo sottoposti ad un continuo tentativo di persuasione. Ci spingono ad immedesimarci nelle persone ritratte da quelle immagini. Immagini costruite il più delle volte ad arte.

È importante allora non farsi assuefare dalle immagini, è fondamentale pensare con la nostra testa e confrontarsi tra noi.
di Alessio Porcu
giornalista

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