Quando scelsi di fare il giornalista mi dissero che
dovevo essere una macchina programmata per suscitare emozioni senza però
poterne avere. La televisione fornisce immagini che sono stimili ma non
sentimenti. È importante quindi insegnare agli allievi a leggere tra le righe e
a leggere le immagini. Esse sono costantemente persuasioni.
Non siete voi a guardare la televisione ma la
televisione a guardare voi. Basta pensare alla campagna elettorale. Il margine
di persuasione durante la campagna elettorale è pari a zero. La persuasione si
fa prima. In quei giorni si dà agli elettori solo l’illusione di aver scelto.
Come lo si fa? Con l’immagine.
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Pensiamo alle torri gemelle: dei
disperati si buttano giù per non venire bruciati. Non è vero niente. Quell’uomo
era semplicemente svenuto per le esalazioni e lo si vede da come era posto il
suo corpo nel cadere.
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Pensiamo al cormorano nero in
pozzanghere di petrolio trasmessa durante la guerra in Iraq: è stata una foto
rubata dall’affondare di una petroliera.
Non c’è bisogno nemmeno del photoshop basta la frase giusta! Le immagini-shock usate dall’Isis rientrano in questa logica…una guerra
combattuta con i mezzi dell’immagine. L’Isis sa bene che il potere di quelle
immagini valgono più delle battaglie, suscitano in chi le guarda delle
reazioni. Le vittime degli sgozzamenti vengono abituati a sgozzamenti finti
finché poi arriva quello vero: il tutto per trasmettere l’immagine di
sottomissione. L’immagine è un arma usata dai terroristi.
Siamo dei consumatori e siamo sottoposti ad un
continuo tentativo di persuasione. Ci spingono ad immedesimarci nelle persone
ritratte da quelle immagini. Immagini costruite il più delle volte ad arte.
È importante allora non farsi assuefare dalle
immagini, è fondamentale pensare con la nostra testa e confrontarsi tra noi.
di Alessio Porcu
giornalista
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