domenica 12 aprile 2015

Physis, terribile bellezza che suscita meraviglia

Lucrezio apre il suo De rerum natura affermando: "che bello contemplare il naufragio di qualcuno mentre tu stai sulla riva e lo guardi sereno. Tu sei libero dagli affanni di coloro che stanno sulla bar
ca e ti puoi preoccupare dello studio della natura". Lucrezio è epicureo e gli interessa la serenità di una vita nascosta e priva degli affanni della vita. Gli déi ci sono ma non hanno influenza sulla vita degli uomini, la morte non è un problema, dato che quanto c'è essa noi non ci siamo.
Vi sono quadri dell'orrore che ci fanno pensare come siano stati folli gli esseri umani a mortificare la natura con grandi sistemi economici.
Kant, nella Critica del giudizio, dà l'idea del sublime, come qualcosa che non ha a che fare solamene con il bello e che è un sentimento indiretto.La potenza della natura ci offre l'idea del sublime. Siamo parte della natura ma sappiamo che la potenza della natura offre un sentimento alla nostra immaginazione.
Interessante è la figura del viandante (der Wanderer in lingua tedesca). Egli cammina senza uno scopo preciso, indica il perdersi. Platone nel Menone (dialogo sulla virtù, aporetico poichè privo di una verità finale da insegnare, proprio come il viandante) mostra la personalità di Socrate, dicendo che la sua figura fisica è simile alla torpedine, fa sì che gli altri perdano l'orientamento riempiendoli di dubbi. Socrate ammalia e strega con la parola. Nel Teeteto 155c-d Platone sostiene che la filosofia inizia con il meravigliarsi. Puoi rimanere a bocca aperta sia per uno spettacolo della natura sia per le tue idee. Anche Aristotele nella Metafisica parla della meraviglia e sostiene che essa nasca dal dubbio. Ma più tardi, nel Seicento, Stevino sosterrà che con la scienza la meraviglia non è più meraviglia. Un pensiero non nuovo, però, in quanto era già inserito inquanto andava affermando Aristotele.
La scienza non elimina il dubbio. Secondo Socrate il dubitare è una passione dell'anima e non solo un'operazione intellettuale!!! Dubitare è scienza!!!
L'infinito genera vertigini perchè ci sposta sempre avanti perdendoci in esso (es. spirale logaritmica, che gira sempre sullo stesso punto, detto "punto asintotico", senza arrivarci mai).

Scoperta da Cartesio, nel Settecento venne studiata da Jacopo Bernulli che la definiva "spirabile mirabile". Essa è meravigliosa perchè la troviamo spessissimo nella natura. L'infinito è presente nella natura.




Leopardi ci dice che l'infinito fa paura anche per chi, come lui, guarda all'infinito stando nel finito, all'interno di una siepe.















di Luca GUZZARDI
Visiting Fellow al Max Planck Insitut for History of Science di Berlino

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