
ca e ti puoi preoccupare dello studio della natura". Lucrezio è epicureo e gli interessa la serenità di una vita nascosta e priva degli affanni della vita. Gli déi ci sono ma non hanno influenza sulla vita degli uomini, la morte non è un problema, dato che quanto c'è essa noi non ci siamo.
Vi sono quadri dell'orrore che ci fanno pensare come siano stati folli gli esseri umani a mortificare la natura con grandi sistemi economici.
Kant, nella Critica del giudizio, dà l'idea del sublime, come qualcosa che non ha a che fare solamene con il bello e che è un sentimento indiretto.La potenza della natura ci offre l'idea del sublime. Siamo parte della natura ma sappiamo che la potenza della natura offre un sentimento alla nostra immaginazione.


L'infinito genera vertigini perchè ci sposta sempre avanti perdendoci in esso (es. spirale logaritmica, che gira sempre sullo stesso punto, detto "punto asintotico", senza arrivarci mai).
Scoperta da Cartesio, nel Settecento venne studiata da Jacopo Bernulli che la definiva "spirabile mirabile". Essa è meravigliosa perchè la troviamo spessissimo nella natura. L'infinito è presente nella natura.

Leopardi ci dice che l'infinito fa paura anche per chi, come lui, guarda all'infinito stando nel finito, all'interno di una siepe.
di Luca GUZZARDI
Visiting Fellow al Max Planck Insitut for History of Science di Berlino
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